Da Vedere

Rocca Estense

Nel 1052 compare nell’elenco dei castelli e delle pievi che Bonifacio di Canossa, padre di Matilde che successivamente Matilde in feudo alla famiglia reggiana dei Roberti.
Distrutta dai Gonzaga nel 1353, la rocca viene ricostruita e maggiormente fortificata, secondo l’impostazione del recinto con quattro bastioni agli angoli e un fossato perimetrale.
Dal 1430 diventa dominio degli Estensi. Borso d’Este inizia una radicale opera di restauro con ingegneri ducali e pittori che decorano diverse parti dell’edificio. Con Sigismondo d’Este, fratello di Borso, inizia il dominio del “ramo degli Este di San Martino”

Il matrimonio di Filippo I d’Este con Maria di Savoia, nel 1570, è l’occasione per trasformare la Rocca in residenza signorile con la costruzione dello scalone d’onore e delle sale di rappresentanza dell’ala ovest.
In assenza di una discendenza maschile, nel 1752, si estingue il ramo degli Este di San Martino e l’amministrazione del feudo ritorna alla Camera Ducale di Modena.
Nel 1772 viene acquistato da un nobile napoletano, don Paolo Rango d’Aragona che vi intraprende lavori di sistemazione generale, in stile rococò con controsoffittature, stucchi e camini in scagliola e marmo.
Alla morte del Marchese d’Aragona, nel 1792, in assenza di una discendenza maschile, il feudo torna alla Camera Ducale.
Da allora la rocca assumerà sempre più la funzione di edificio pubblico, con gli utilizzi più disparati.

L’edificio diventa oggetto di nuovo restauro dal 1977, su progetto dell’architetto Mauro Severi, la Rocca assume un ruolo di polo culturale aperto al pubblico: qui trovano collocazione la Biblioteca Civica, il Museo dell’Agricoltura e del Mondo Rurale, la Pinacoteca Coppelli e l’Archivio Aperto per Henghel Gualdi.

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