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Museo della Tarsia
Il Museo, ubicato a Rolo in Corso Repubblica 39, ha come finalità principale la conservazione e lo studio delle testimonianze lasciateci dalla locale arte dell’intarsio ligneo, attività molto fiorente nel Settecento e nell’Ottocento. Articolato in cinque sezioni, ospita numerosi mobili intarsiati realizzati dalle botteghe rolesi, rappresentativi sia degli arredi neoclassici, sia delle produzioni successive. Il visitatore è sollecitato a conoscere anche la complessa realtà di lavoro che stava a monte degli arredi finiti.
Nella prima sezione, si documentano fasi come l’abbattimento degli alberi nelle campagne della zona, il trasporto dei tronchi, la loro scortecciatura e il taglio delle assi, operazione, quest’ultima, eseguita spesso da squadre di segantini specializzati. Un’apposita xiloteca mostra le essenze più adoperate dagli ebanisti di Rolo e indica i legni che ricorrono nella struttura dei mobili, nei rivestimenti mediante lastronatura e nelle decorazioni.
Una sezione è dedicata al processo costruttivo degli arredi intarsiati, presentato con l’ausilio di materiali, testi esplicativi e modelli che consentono di capire come venivano eseguite le diverse lavorazioni. Molto ricca è la raccolta degli attrezzi della falegnameria storica: banchi da lavoro, morse, mola da bottega, tornio “a frusta” e a pedale, incudine, sgorbie, coltelli, strumenti per sgrossare, limare, piallare, segnare, misurare, incidere, forare, piantare, levigare ecc. Particolare attenzione è dedicata, ovviamente, alle tecniche di tarsia più utilizzate localmente (tarsia a buio, geometrica e a incastro), alla preparazione dei preintarsi, che permettevano di risparmiare tempo e ridurre i costi di lavorazione, al trasferimento dei disegni ornamentali sui mobili in costruzione e ai metodi usati per la definizione dei dettagli delle figure.
Fra i vari strumenti esposti nel Museo, si possono vedere anche le piccole macchine in uso nelle botteghe ottocentesche, come il traforo a pedale e la “cilindrica”, una sega circolare da banco dotata di una squadra con indice mobile graduato, che serviva per tagliare i preintarsi, cioè i minuti tasselli policromi impiegati nella composizione dei decori. Per quanto riguarda i tavoli intarsiati prodotti a partire dal secondo Ottocento, il percorso didattico si conclude con la presentazione dell’imballaggio per la spedizione ferroviaria e con una carta geografica che evidenzia i paesi esteri nei quali è attestata l’esportazione.
Veri capolavori della manifattura rolese si possono ammirare ancora oggi anche nella locale chiesa parrocchiale, dove si conservano, ad esempio, il pulpito e gli splendidi arredi della sagrestia realizzati intorno alla metà del Settecento dal grande ebanista Giuseppe Preti.
www.museodellatarsia.it
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